Lev Nikolaevic Tolstoj – Abitudine
Non esistono condizioni tali a cui l’uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede che coloro che lo circondano vivono nello stesso modo.
Non esistono condizioni tali a cui l’uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede che coloro che lo circondano vivono nello stesso modo.
In una battaglia vince colui che ha fermamente deciso di vincere.
Siamo, forse, troppo immersi in un mondo che usa il “bene” come un paravento per…
Dovremmo sapientemente utilizzare il nostro tempo per rendere ogni istante ricco di sensazioni e invece lo lasciamo andare a spasso per i fatti suoi.
Queste due donne erano molto diverse fra loro, ma in questo non differivano punto: tutt’e due sapevano indubbiamente che cosa fosse la vita e che cosa fosse la morte e milioni di persone lo sapevano come loro. La prova che esse sapessero con certezza che cosa fosse la morte stava nel fatto che esse potevano avvicinare i moribondi senza dubbi e senza paura. Invece Levin e gli altri come lui non lo potevano, perché avevano paura della morte. Se Levin si fosse trovato solo con suo fratello lo avrebbe guardato con terrore e con maggiro terrore avrebbe aspettato, senza sapere che cosa fare. Non sapeva che dire, dove guardare, come camminare. Parlare di cose strane era sconveniente, parlare della morte era impossibile ed impossibile era tacere. “Se lo guardo penserà che l’osservo, che ho paura; se non lo guardo penserà che ho la mente altrove; se cammino in punta di piedi gli dispiacerà; e se cammino come se niente fosse sembrerò brutale”. Kitty non pensava a sé, non ne aveva il tempo; pensava a lui.
È difficile perdonare, ma non impossibile. L’impossibile è crederci ancora, mentiamo quando diciamo di volerlo…
L’omologazione, la perdita della propria individualità per sentirsi parte di una massa indistinta; questa è…