Lev Nikolaevic Tolstoj – Morte
Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.
Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.
Non bisognerebbe mai esaudire l’ultimo desiderio di un condannato a morte: potrebbe desiderare di vivere.
Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente.
Chi vive prima o poi morirà. Chi non vive non morirà mai, è già morto e non lo sa!
La morte di Melissa mi ha fortemente scosso, ho pianto, e tutt’ora piango. Cazzo come si fa a creare tanto dolore, perché melissa non aveva il diritto di vivere la sua vita, di esaudire i suoi sogni, di crescere, diventare una stilista, avere le sue storie d’amore, sposarsi, accudire i propri figli e invecchiare con suo marito? Cosa ha dato il diritto a questo mostro di spezzare una pura e innocente esistenza? Dovunque tu sia pezzo di merda spero che soffra un milione di volte più di quanto ha sofferto melissa, le altre ragazze, i loro amici, i loro parenti, e tutti coloro che come me hanno un cuore e hanno pianto per ciò che è successo. Quando accadono certe cose mi sento triste, inutile, inerme dinanzi alla malvagità dell’uomo. Ti prego Melissa, perdona la mia inutilità, perdona il genere umano, perdona l’odio, perché non perdonare ne genererebbe altro. Non sono un credente, ma in momenti del genere spero con tutto me stesso esista un paradiso, esita qualcosa dopo la morte, perché meriti, anima innocente, di vivere in eterno.
Veniva continuamente sopraffatta dal dubbio che il treno stesse andando all’indietro o in avanti o fosse fermo. Era Annuška quella che stava accanto a lei? O era un’estranea? “Cos’è quella cosa sul bracciolo, una pelliccia o un animale? E io chi sono, sono io o sono un’altra?”
Pensieri in punto di morte. Se ne sentirebbero di belle!