Luca Englaro – Morte
La morte decreta la totale uguaglianza degli ineguali.
La morte decreta la totale uguaglianza degli ineguali.
Chi non sa cos’è la vita, come può sapere cos’è la morte?
Credo che la tristezza di non vederti più è forte come il dolore che provo per la tua scomparsa.
Commettere gravi errori è un po’ come morire, non c’è possibilità di tornare indietro. Gli errori però possono essere evitati, la morte invece no, quella è inevitabile.
Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell’angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l’età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell’Abisso. – E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche.
I contorni di un mondo sfuocato si impressero a fuoco nella mia mente e in un attimo nulla era più realtà.
La Morte non è altro che l’epifora dell’anafora riguardante la Vita.