Luciano Berio – Tempi Moderni
Siamo macchine stupefacenti, programmati come computer.
Siamo macchine stupefacenti, programmati come computer.
Corsa libera per schiantarsi contro un infinito finito. Prigione che sprigiona odore di marcio. Un gioco di parole per la luna di questa notte. Come un sole freddo sono le parole che non conoscono la primavera.
Oggi come oggi dobbiamo avere fantasia per sopravvivere alla realtà.
Le cose che esistono già non c’è bisogno di disegnarle.Io ne disegno di nuove e mi diverto a guardarle.
Certa gente è come 500.000 Lire: un tempo valeva tanto.
Guardo come questa epoca sia cosi vuota, vuota di sentimenti, vuota di valori, vuota d’amore, tutto gira intorno al materialismo al mordi e fuggi ai ti voglio bene di circostanza e al sesso definito amore, è un peccato vedere che tutto ciò che avevamo di bello è stato sostituito dal brutto e spacciato per bello.
Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda.