Luciano Guareschi – Morte
Quando morirò, voglio esserci anch’io.
Quando morirò, voglio esserci anch’io.
La morte si prende gioco di noi, lasciandola fare, la renderemo vittima dei suoi stessi giochi.
I morti pesano non tanto per l’assenza, quanto per ciò che -tra loro e noi- non è stato detto.
Chi è ossessionato dalla morte, a causa d’essa diviene colpevole.
Padre mio mi hai amato. Coccolata, educata, viziata… padre mio mi hai dato il mondo, la vita, hai tirato fuori il meglio di me… padre mio neanche la morte mi a separato da te. Perché tu sei e sarai sempre dentro l’anima mia.
I cimiteri sono pieni di persone insostituibili visitate da gente che le ha sostituite.
Fa meraviglia che la maggior parte degli uomini abbia tanta paura degli spettri, mentre si acconsente così facilmente a parlare con i morti in sogno.