Lucio Anneo Seneca – Ricchezza & Povertà
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
La ricchezza porta agio ma in molti casi impoverisce lo spirito.
Se ci fosse chi riesce a vivere senza mai servirsi del denaro, lo Stato esiterebbe a chiedergliene. Ma il ricco, per non fare paragoni spiacevoli, è sempre colluso con l’istituzione che lo fa ricco. In termini assoluti, più soldi corrispondono a minor virtù, poiché il denaro si insinua tra l’uomo e i suoi obiettivi e glieli ottiene, però a scapito della sua onestà. Mette a dormire molte domande alle quali quell’uomo altrimenti avrebbe dovuto rispondere, mentre la sola domanda che gli pone è dura e superflua, come spendere.
La ricerca di beni materiali, alla quale siamo indotti in una cultura che ha idolatrato il possesso e il consumo, ci fa perdere di vista il vero bene e senza accorgercene, riduciamo Dio alla misura delle nostre esigenze. Gesù non vuole essere re, per il pane che dà alla folla ma per quello che il prodigio della moltiplicazione dei pani significa.
Non avvalerti del tuo denaro per uccidere e distruggere la felicità di un bambino, perché arriverà il momento, che con il denaro non potrai comprar altro che un posto all’inferno.
È meglio un povero dall’animo ricco che un ricco dall’animo povero.
Mai dimenticare che, ieri, quello che valeva, oggi, non vale più. È sempre stato cosi. Tutto cambia, tranne la storia. Mai dimenticare e sbagliare ancora.