Madre Teresa di Calcutta – Carità
È nel momento in cui si accetta, in cui si fa il dono di sé, che si è sicuri della fede.
È nel momento in cui si accetta, in cui si fa il dono di sé, che si è sicuri della fede.
Nelle difficoltà necessita pressare la speranza.
La generosità, se non è vera, umile, sincera, può essere tanto “insultante”!
L’ipocrisia è legger poesia, ed evitare un mendicante per la via.
Dona nel tuo presente amore, rispetto, sincerità, onestà, fai il bene in ogni momento, perché domani ti ricorderanno per la brava persona che sei stato.
Non far seguire atti concreti alle profonde parole di conforto rivolte al fratello bisognoso è come sventolare il policromo labaro, solo per dire: “Pure io c’ero”.
La carità è borghese, è un costume rabberciato, indossato per l’occasione, squallida come un signorotto che si toglie i guanti nel bel mezzo della piazza, mette le mani in tasca e lascia scivolare qualche spiccio nel cappello del barbone, guardandosi bene dallo stringere la mano o toccarlo. La carità è una beffa, sostituisce gli stati sui diritti che dovrebbe assicurare, ma non sostituisce la dignità e assicura lunga vita ai disonesti.