Madre Teresa di Calcutta – Tristezza
Essere non amati, non voluti, dimenticati. È questa la grande povertà, peggio di non avere niente da mangiare.
Essere non amati, non voluti, dimenticati. È questa la grande povertà, peggio di non avere niente da mangiare.
Dai tuoi occhi gronda cielo, pezzi di fango e amore liquido. Stanotte non piangere, mentre stringi il cuscino come un sudario. Una lancia nel petto fa meno male di quest’ossessione che ti brucia dentro e ti consuma. Lenta. Goccia a goccia, ti spegni. Resta cera rovente sulla pelle, poi, si raffredda sul cuore.
Se temi la solitudine non cercare di essere giusto.
La tristezza non è il viso ricoperto di lacrime, la tristezza è sapere che lì fuori qualcuno gioisce ancora per le lacrime altrui.
Neppur se le stelle contavamo… non c’erano mai stelle sufficienti per farti restare lì con me.
La solitudine è ascoltare il vento e non poter raccontarlo a nessuno.
Ho compreso che il dolore ti “scava dentro”. Ma i sorrisi lo fanno molto di più.