Manuel Cappello – Poesia
Leggere di uccelli è uno stormo, che entra nella testa. Chi sbaglia paga.
Leggere di uccelli è uno stormo, che entra nella testa. Chi sbaglia paga.
La poesia solo in piccola parte si trova negli innumerevoli libri detti di poesia.
La poesia non va in vacanza. Viviamo in poesia, di poesia. Il canto libero dell’anima, di ognuno di noi.
La poesia, l’unico mezzo attraverso il quale si hanno infiniti modi tutti diversi tra loro, per esprimere il medesimo pensiero.
L’animo di un poeta ha la sensibilità di un bambino.
Scrivo perché per troppo tempo ho rinchiuso le mie parole in uno scrigno. Quando ho aperto il mio scrigno ho ritrovato me stessa attraverso le parole.
Albero nascente dai floridi fior dell’età aspra, posa sulla fiorita piaggia, lo zeffiro accarezza l’arboscello di gaggia, il sole circonfonde d’alma, l’erba ride a uno stato soave. Un canor cinguettio di augelletti è la favola bella dei pargoletti fiori accolti con calma. Or volge l’anno e diventò un tronco dal curo fanciullo, un color bianco lo disfiorò dal breve mistero di terra e di fango. Apri gli occhi fior dell’età non diventar aspro prima di maturar.