Marcantonio Pindinello – Destino
Mio figlio, non dovrà essere come suo padre.
Mio figlio, non dovrà essere come suo padre.
Sono orfano di uno specchio infranto.
Il domani sarà il fiore coltivato in questa dura terra, a noi arare e seminare bene, affinché fiorisca e mai più perisca.
La fissavo, lo sguardo inceppato su di lei. Fu la prima notizia certa della bellezza femminile. Non sta sopra le copertine dei giornali, delle passerelle, sullo schermo, sta invece all’improvviso accanto. Fa sussultare e svuota. Restai così. “Mi ascolti o mi guardi?” Non so come mi uscì di dire: “posso scegliere?”
Giocando sulla polisemia della parola. L’altro giorno un amico sportellista in banca mi ha confidato: – a pensare di come m’era piaciuto da ragazzo quel bigliettino d’auguri con su scritto “Da grande sarai uno che conta” -!
Gli eventi fasti o nefasti non cambiano la natura di un uomo, ma permettono di definirla meglio.
Quando cadiamo perdiamo così tanto tempo a bestemmiare per il dolore, per la pietra che si è conficcata nel ginocchio, per la polvere che ci accieca, per il sangue perso, che non ci accorgiamo della moneta d’oro che sotto quel polverone si nascondeva…