Marcel Proust – Abitudine
Se non ci fosse l’abitudine, la vita dovrebbe apparire deliziosa a esseri che vivono nella continua minaccia della morte – cioè, a tutti gli uomini.
Se non ci fosse l’abitudine, la vita dovrebbe apparire deliziosa a esseri che vivono nella continua minaccia della morte – cioè, a tutti gli uomini.
La vita è fatta spesso di appuntamenti mancati e occasioni perdute ma ce ne accorgiamo…
Sarà detta “puntualità” solo il “rientrare” nell’effettivo lasso di tempoavente un “margine” di almeno mezzora per riuscire ad essere puntuale, e se necessario alludere ad una incomprensione non propria ma dell’altro.
Anche se può sembrar brutto e sfatto ad altri, non vi è miglior riposo se non fatto nel proprio letto.
In spiaggia arrivo sempre tardi, verso le diciotto, diciannove. Mi sdraio e vedo la gente andar via, in lontananza bambini che giocano, la risacca color arancio, lo strofinare dei ciottoli sulla battigia in perfetta armonia con il canto delle cicale, gli ombrelloni chiusi, il sole in pensiero per il mio ritardo di cinque minuti. Tranquillo, anche oggi facciamo il bagno assieme, separati dall’orizzonte, stravolti d’incanto.
Volevo fossi il libro più bello che abbia mai letto, ma oltre la copertina non c’era più niente di bello.
L’inglese era una di quelle creature timide che arrossivano facilmente e non sapevano che cosa farsene delle mani.”Chissà perché” meditò la madre dello Shah “le occidentali arrossiscono con tanta facilità? Forse sarebbero meno imbarazzate se portassero il velo”.