Marco Aurelio – Morte
Nessuno è così favorito da non avere accanto a se, al momento della morte, qualcuno che gioisca del triste evento.
Nessuno è così favorito da non avere accanto a se, al momento della morte, qualcuno che gioisca del triste evento.
Alzo gli occhi, ecco lì le stelle, sempre le stesse, desolazione, e sotto gli angeli che non sanno di essere angeli.E Sarina morirà.Ed io morirò, e voi morirete, e tutti moriremo e persino le stelle si spegneranno una dopo l’altra con l’andar del tempo.
Papà ma perché muoiono sempre le persone migliori, se tu vai in giardino, quali fiori strappi, quelli belli o quelli brutti?
A volte viviamo “morendo” e non c’è morte peggiore. Così la morte concreta è un dono che la vita ci fa. Perché da tempo la stiamo già “respirando”.
La morte è un fenomeno terribile per i vivi.
Abito in un corpo libero dai vantaggi dell’eternità. Trascino una legione di vermi da quando son nato e godo grazie a Dio, di una cattiva reputazione, quella che rende affascinanti tutti i perdenti.
Detesto parlare della morte. Non ne ho la minima esperienza.