Marco Aurelio – Morte
La morte ti sovrasta: fin tanto che vivi, fin tanto che puoi, sii buono.
La morte ti sovrasta: fin tanto che vivi, fin tanto che puoi, sii buono.
Ogni istante dalla vita donato è un istante alla morte ceduto.
Ho visto i miei occhi riflessi nello specchio dell’ anima, il puro terrore; la follia della paura; la pazzia furente e urlante della mostruosità: ho visto la Morte. Ed essa mi guardava dal di dentro dello specchio con cieco desiderio. Desiderio di avermi; di ghernirmi; di possedermi… per sempre. Ho visto le sue lugubre e agghiaccianti dita, scarnificate, putrescenti, oscene, allungarsi in una specie di carezza sul mio cuore; ma volevano solo strapparlo per portarlo lontano… Ho visto la sua falce lunata mietere attorno vite… e per poco non cadevo anche io sotto il mortale girotondo… Ho visto il suo volto specchiarsi nel mio e diventare me stessa, rubandomi gli occhi, l’anima e i pensieri… Sono affogata in una melma di nera pece, ma poi ha schiuso la stretta ed ho nuovamente respirato. Ho visto il mio cadavere tornare alla superficie della vita e poi di nuovo affondare nel nulla, perché l’attesa ormai si è fatta così reale e distinta, da non permettermi più di discernere fra l’Adesso e il Niente…
La cosa più triste nella morte di un amico è sapere che quando sarà giunto il tuo di momento lui non ci sarà a piangerti.
Non è la morte che fa paura, ma è la vita con le sue fiabe e i suoi dolori che ci usura.
Anagrammando la Morte… treMo.
Non c’è nulla di maestoso, glorioso o romantico nella morte.