Marco Di Paola – Vita
La fine del mondo? Quando riuscirò a combinare qualcosa di seriamente utile nella mia vita, allora si che ci si dovrà preoccupare davvero.
La fine del mondo? Quando riuscirò a combinare qualcosa di seriamente utile nella mia vita, allora si che ci si dovrà preoccupare davvero.
Tante volte mi hanno detto che sarebbe successo e io ho aspettato. Ho aspettato a braccia conserte. Aspettare il merito (o ciò che si merita) è la misura della giustezza e le braccia conserte mi sono sempre sembrate la misura più giusta per aspettare ciò che è meritato. Eppure, quelle braccia conserte, spesso, sono divenute il demerito di aver atteso perché la misura del merito non è né il rigore e né la verità.
Le nostre vite sono semplicemente tetri intervalli nella televisione del Padre Nostro.
Lode alla vita, alla sua magnificenza, all’imperturbabilità del tempo che passa sospinto dal vento che spazza via solo la materia, l’effimero alito del futile e non ha potere solo sulla memoria, l’anima ed il cuore; lode alla vita quando la passione ci abita da dentro e trova espressione e senso in quello che amiamo e nasce con noi ancor prima di poter comprenderlo secondo la coscienza del linguaggio. I miei pennelli sono i colori, le parole le setole dei pennelli, la mia tavolozza è la mia testa strampalata.
Meglio pentirsi di aver fatto qualcosa che rimpiangere per sempre di non averla fatta.
Dubita dei “per sempre” e non credere al “mai”.
Ho conosciuto la fatica e ho navigato nella disperazione, tutti i giorni combatto i miei mostri, e loro combattono me, avrei potuto cedere al conformismo e vivere ciò che il sistema chiama normalità, ma sono ancora me stesso.Testone!