Marco Mammino – Morte
Se non hai un motivo per cui vivere non trovarne uno per cui morire!
Se non hai un motivo per cui vivere non trovarne uno per cui morire!
La morte pareggia tutto.
Saper che incontrare la morte è un dogma, mi crea l’alibi d’aspettarla andandole incontro.
Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell’eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura.
La più crudele eredità della morte è che spesso lascia gli altri prigionieri della vita.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Se si aspetta di morire per scoprire la vita dopo la morte, non si trova nulla.
La morte pareggia tutto.
Saper che incontrare la morte è un dogma, mi crea l’alibi d’aspettarla andandole incontro.
Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell’eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura.
La più crudele eredità della morte è che spesso lascia gli altri prigionieri della vita.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Se si aspetta di morire per scoprire la vita dopo la morte, non si trova nulla.
La morte pareggia tutto.
Saper che incontrare la morte è un dogma, mi crea l’alibi d’aspettarla andandole incontro.
Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell’eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura.
La più crudele eredità della morte è che spesso lascia gli altri prigionieri della vita.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Se si aspetta di morire per scoprire la vita dopo la morte, non si trova nulla.