Marco Masini – Tristezza
Perché voglio liberarmiDall’idea che non mi vuoie mi tuffo nell’immensoDella mia banalitàe va bene anche se ho persoe chi ha vinto non si sa.
Perché voglio liberarmiDall’idea che non mi vuoie mi tuffo nell’immensoDella mia banalitàe va bene anche se ho persoe chi ha vinto non si sa.
Capisci di essere solo quando cercando conforto ti guardi intorno, e poi finisci per guardarti allo specchio.
Qualcuno diceva: ha qualcosa addosso, come una specie di infelicità.
Lyra era in lacrime. Il suo diletto, il suo ardito, il suo intrepido campione stava per morire, e lei non l’avrebbe tradito distogliendo lo sguardo, perché se mai lui l’avesse guardata doveva vedere i suoi occhi scintillanti di amore e fiducia, non un viso nascosto vilmente, una spalla voltata via per timore.
Vicina a te mi sento come l’unica nota stonata di un canto dolcissimo che si sta spegnendo.
Non permetterò mai più alla crudeltà altrui di invadere i miei pensieri come metastasi incurabili che avvelenano tutto con l’immoralità vomitata da chi non ha un briciolo di umanità.
Le persone che ti fanno più male non sono quelle nemiche, ma quelle amiche che poi ti deludono.