Marco Oliverio – Stati d’Animo
La sofferenza è una montagna impervia dalla quale si gode di una visuale privilegiata.
La sofferenza è una montagna impervia dalla quale si gode di una visuale privilegiata.
… Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.
Mi stupisco ogni volta che osservo l’orizzonte e rimango assorto nei pensieri che fluttuano in quella linea che segna il confine fra terra e mare.
Non permettere mai al tuo cuore di andare a dormire senza aver cancellato odio, risentimento e rabbia!
La notte è l’intima pausa fra un tramonto e un’alba.
Certe persone si complicano la vita e non si rendono conto che è proprio l’ostinazione con cui si nascondo a renderli ridicoli. Li avresti già accettati e già amati esattamente per come sono, ma il loro comportamento li rende così dannatamente insopportabili!
Dal cervello, e dal cervello solo, sorgono i piaceri, le gioie, le risate e le facezie così come il dolore, il dispiacere, la sofferenza e le lacrime. Il cervello è anche la dimora della follia e del delirio, delle paure e dei terrori che ci assalgono di notte o di giorno.
… Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.
Mi stupisco ogni volta che osservo l’orizzonte e rimango assorto nei pensieri che fluttuano in quella linea che segna il confine fra terra e mare.
Non permettere mai al tuo cuore di andare a dormire senza aver cancellato odio, risentimento e rabbia!
La notte è l’intima pausa fra un tramonto e un’alba.
Certe persone si complicano la vita e non si rendono conto che è proprio l’ostinazione con cui si nascondo a renderli ridicoli. Li avresti già accettati e già amati esattamente per come sono, ma il loro comportamento li rende così dannatamente insopportabili!
Dal cervello, e dal cervello solo, sorgono i piaceri, le gioie, le risate e le facezie così come il dolore, il dispiacere, la sofferenza e le lacrime. Il cervello è anche la dimora della follia e del delirio, delle paure e dei terrori che ci assalgono di notte o di giorno.
… Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.
Mi stupisco ogni volta che osservo l’orizzonte e rimango assorto nei pensieri che fluttuano in quella linea che segna il confine fra terra e mare.
Non permettere mai al tuo cuore di andare a dormire senza aver cancellato odio, risentimento e rabbia!
La notte è l’intima pausa fra un tramonto e un’alba.
Certe persone si complicano la vita e non si rendono conto che è proprio l’ostinazione con cui si nascondo a renderli ridicoli. Li avresti già accettati e già amati esattamente per come sono, ma il loro comportamento li rende così dannatamente insopportabili!
Dal cervello, e dal cervello solo, sorgono i piaceri, le gioie, le risate e le facezie così come il dolore, il dispiacere, la sofferenza e le lacrime. Il cervello è anche la dimora della follia e del delirio, delle paure e dei terrori che ci assalgono di notte o di giorno.