Marguerite Yourcenar – Morte
Fa meraviglia che la maggior parte degli uomini abbia tanta paura degli spettri, mentre si acconsente così facilmente a parlare con i morti in sogno.
Fa meraviglia che la maggior parte degli uomini abbia tanta paura degli spettri, mentre si acconsente così facilmente a parlare con i morti in sogno.
Si muore se non si vive.
A 15 anni non si dovrebbe pensare alla morte, nemmeno sfiorandola. È un’età in cui si dovrebbe pensare soltanto al divertimento, eppure un ragazzo, un compagno di tutti, è morto. Perché? Potrebbe succedere a tutti noi. Non aveva anche lui il diritto di vivere la sua vita come facciamo noi? Possa essere la sua morte un insegnamento per tutti, che ci faccia aprire gli occhi su questo splendido mondo, che troppo spesso disprezziamo.
La morte, per chi resta non è un dolore ma è disperazione pura. Questo pur considerando l’ipotesi dell’eternità.
Quasi tutti gli omicidi sono piccoli omicidi. È così che li chiamiamo noi dei giornali. Il loro effetto sul pubblico è limitato, la loro presa sull’immaginazione è di breve durata. Ottengono pochi paragrafi nelle pagine interne, sepolti nel giornale come le loro vittime lo sono nel terreno.
Teorema. La vita è dinamicità, la morte è staticità e come tale è necessariamente contenuta in essa.
Ciò che non è fisso non è niente. Ciò che è fisso è morto.