Maria Romano – Morte
La morte è subdola e non riesce a capire quanto è impotante vivere e morire allo stesso tempo, per una vittoria, per una sconfitta.
La morte è subdola e non riesce a capire quanto è impotante vivere e morire allo stesso tempo, per una vittoria, per una sconfitta.
Non gridò. Cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia.
La morte; cos’è la morte?Un’angoscia per alcuni, un tormento per altri, l’incontro con Dio per i più, l’inutilità del nostro passaggio, troppo breve, per i rimanenti…La morte; non è forse il più grande degli appuntamenti a cui l’uomo è chiamato?Venire al mondo e morire; due modi che trovano tante congiunture: il bianco e il nero, il sole e la notte, il bene ed il male… non sono queste somiglianze della vita che ci fanno capire che facciamo parte di questa grande “giostra” dove ognuno ricopre un ruolo ben preciso?Perché angosciarci, patire, soffrire, trovare disperazione da ciò che è l’elemento più naturale nello stesso modo in cui veniamo al mondo?La morte nient’altro è che la somma delle somme del calcolo che si è compiuto durante il percorso di ognuno: la vita.La morte & la vita; la vita & la morte: stessa natura, essenza, emozione nate dalla condizione dell’alternarsi dell’una e dell’altra.Impariamo ad accettare la morte come accettiamo la vita in qualunque modo ella si presenti poiché, non potendo rispondere al più grande mistero dell’umanità, mi accontento di amare la vita come la morte essendo l’una conseguenza dell’altra e prodotto di un’energia finale che conduce verso quella condizione esattamente uguale a quando non si è ancora venuti al mondo; “il mistero dei misteri”, “il ritorno alla sublimazione del nulla”.Impariamo dalla morte; aiuta a vivere la vita che ci è stata concessa.
È un’azione indegna per un uomo! Io non ho alcuna voglia di ammazzarmi, ma non v’è dubbio che se decidessi di farlo vi riuscirei subito!
Il privilegio dei morti: non moriranno più.
Questo mondo è un enorme campo di concentramento, c’è chi ha la fortuna di avere una cella piccola chi una grande, chi può ammirare il verde campo di fiori, chi ripararsi gli occhi dalla sabbia infuocata del deserto. Sempre prigione è! E forse l’unica sostanziale libertà sarà raggiunta a fine corsa, quando chiuderemo gli occhi e li riapriremo da esseri liberi e non detenuti!
Se scegli di vivere, scegli anche di morire. Sono queste le regole del gioco.