Maria Suppa – Cielo
Nasce la notte quando il giorno è già morto da un pezzo.
Nasce la notte quando il giorno è già morto da un pezzo.
Una sirena non appartiene né al mare né alla terra, se desidera solo il mare o solo la terra… la sirena è come l’uomo sospeso tra la terra e il cielo.
Ho viaggiato nei tuoi occhi e ho scoperto la tua anima che ho creduto d’amare…
Nuvole al vento, nuvole che vagano senza una meta, come pensieri eterei e senza tempo, nuvole che ci fanno sognare di poter sfiorare il cielo, nuvole che riportano alla mente il passato, svanito in un lampo continuo di felicità, nuvole che ci accompagnano nel presente e verso il futuro, nuvole che assumono le più bizzarre forme risvegliando la nostra fantasia, nuvole pure e innocenti come i sogni di un bambino.
Non è sempre cielo l’immenso d’azzurro che in alto vedi brillare ove innalzarti e volare, battendo più forte le ali spesso è il volto d’un muro, che tu non puoi valicare macchiato di bluastri colori da un distratto pittore che come te, un po’ sognava.
Esistono i colori del cielo. Il sole li accende e la natura li riflette. E poi esistono i colori della vita. Il cuore li accende e l’anima li riflette.
I giorni piovosi sono fatti apposta per pensare. Quel tocco di grigiore è polvere per l’anima che neanche la pioggia leva via.