Mariella Buscemi – Sogno
Devo smetterla di fumare sogni. Poi mi lamento che si riducono cenere.
Devo smetterla di fumare sogni. Poi mi lamento che si riducono cenere.
Non credo alle cose gridate a gran voce ai quattro venti, ma a quello che viene appena accennato a voce bassa.
Mi sono seduto in una radura del tempo.
Non sono forse i sognatori che desiderando fanno i sogni!?
Il tesoro più prezioso? Tutta la meraviglia delle promesse condivise.
Ho innestato tra le voglie il fermo immagine del profumo d’un fiato, quello che mi si imprime dentro quando restiamo estatici, statici ad ascoltarci l’amore.La non parola sulla sensazione, la pelle sul contatto, gli odori tra i sapori.Diventi calco tre le coste perché io, convessa, possa incastrarmi come pezzo mancante dei tuoi respiri, ché se vengo meno è asfissia, se mi insinuo come piaga tra le carni, ancor prima, come coltello, cercarti in punta, sanguinarti, m’incuneo, pelle di pelle, sottocutanea tra le viscere, spasmo diaframmatico.Lascivia.Stremata, con il fianco sporgente ad attendere la mano, la curva dopo la vita che si distende e protende.Mi guardi il sonno?Custode della mia carne tra i silenzi di ciò che viene dopo.
Meglio non credere a chi ritorna. Chi se ne è andato la prima volta lo…