Mariella Buscemi – Stati d’Animo
Mi difende più questo mio manto di freddo col quale sono nata che non l’impressione di tepore che subito si disperde.
Mi difende più questo mio manto di freddo col quale sono nata che non l’impressione di tepore che subito si disperde.
Mi sento più forte quando vogliono farmi del male di proposito, mi sento importante quando qualcuno mi sparla dietro, e soprattutto mi sento al di sopra di chi mi invidia, perché sono dell’idea che chi prova questi sentimenti ha solo un grosso problema con se stesso/a, cosa che io non ho.
È bellissimo quando qualcuno fa vedere di tenerci davvero a te, un messaggio, una parola, un abbraccio a volte può cambiarti la giornata!
Non spendere parola perché parola non si spende innanzi alla soavità. Si accarezza con gli occhi. È affanno. Corre il fremito e manca l’ossigeno. Brivido. Si affonda con la stessa delicatezza di una foglia che cade. Ritmo. L’esistenza è incessante. È la vita che stringe. Magone. Si ricomincia. Non si vuole finire. Sorprendersi per continuare a esistere. Esserci. Tesserci.
Si dice che ricordare fa bene, perché così non dimentichi, è come dire perdona e non dimenticare. Io personalmente perdono, ma vorrei anche dimenticare!
Si pensa che attraversare il “grande freddo” sia un viaggio come un altro. Che quel “biglietto” di sola andata non faccia paura. Si pensa di non avere bisogno di niente e di nessuno. Ma si sbaglia, sai? Si viaggia da soli in mezzo al freddo, nascono le paure che non sapevi di avere. Le certezze vanno a farsi “fottere”. E tutto è così maledettamente difficile e complicato. La speranza di un po’ di pace non ti basta, non sazia la tua consapevolezza del dopo, perché di “quel dopo” non sai che fartene. Quel salto di “dimensione” è un salto così difficile da compiere, anche con “la freddezza della serenità”. E non ti basta neppure credere in Dio, o sperare che ci sia un Dio ad accoglierti alla fine di quel viaggio, per renderlo un “viaggio accettabile”. Perché “quella fermata” non è accettabile. E quel cuore sterile vorrebbe battere di nuovo.
Sdraiata nel mio letto, guardo fuori l’inverno che passa, mi sento una barca alla deriva nel mare della vita.