Mariella Buscemi – Stati d’Animo
Il mio “no” è l’ottava nota di una scala appesa, posto un gradino prima del rifiuto degli altri.
Il mio “no” è l’ottava nota di una scala appesa, posto un gradino prima del rifiuto degli altri.
I rapporti nascono con estrema facilità e con la stessa facilità purtroppo spesso giungano a termine. Che sia per errori commessi, per volontà di entrambi oppure per scelta di uno o dell’altro la differenza non è poi molta. Non conta molto il tipo di rapporto che va a spezzarsi, conta che nel momento in cui succede qualcuno soffrirà rendendosi conto di aver creduto in qualcuno che non era ciò che mostrava.
Vorrei tenere gli occhi chiusi, per poter sognare ciò che in questo momento desidererei, sarebbe bello poter ricevere tutto quello che per una vita è venuto a mancare, stringermi una mano guardandomi negli occhi e poter esprimere tutto ciò che hai dentro, stupirmi con una sorpresa, che sia anche solo il gesto di Vedere davanti hai miei occhi una persona diversa matura di poter affrontare e dimostrare un qualcosa, facendo uscire in me la parte che tutti conoscono, facendo uscire il sole ché è dentro me. Voglio dare un colore nuovo alla mia vita, solo nutrendosi di amore vero può illuminare il mondo intero.
Ho sempre avuto una sorta di religioso rispetto per l’insonnia, credo che chi voglia razionare il sonno, abbia un profondo rispetto per la vita, e avvalori i sensi dell’essere sobrio.
Troppo spesso quello che si guarda con gli occhi del cuore potrebbe apparire diverso da ciò che è realmente.
Quando si è innamorati traspare dal proprio volto una bellezza raggiante, perché si diventa conduttori di luce.
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.