Mario Linguito – Morte
La morte è la condizione che Dio ci ha imposto per vivere.
La morte è la condizione che Dio ci ha imposto per vivere.
Morte: è la fine della vita, appartiene a tutti noi, eppure ci spaventa ogni giorno.
Si dicono cose carine della gente ai loro funerali, questa é un’eventualità che mi rende molto triste, perché capisco che perderò i miei tra pochi giorni.
Qualsiasi cosa sua le provocava il pianto: il pigiama sotto il guanciale, le pantofole che le erano sempre sembrate da infermo, il ricordo della sua immagine che si spogliava in fondo allo specchio mentre lei si pettinava per coricarsi, l’odore della sua pelle che avrebbe persistito sulla sua a lungo dopo la morte. Si fermava a metà di qualsiasi cosa stesse facendo e si dava un colpo con la mano sulla fronte, perché all’improvviso ricordava qualcosa che aveva dimenticato di dirgli. Le venivano in mente di continuo le tante domande quotidiane a cui solo lui avrebbe potuto rispondere. Una volta lui le aveva detto una cosa che lei non riusciva a concepire: gli amputati sentono dolori, crampi, solletico, alla gamba che non hanno più. Così si sentiva lei senza di lui, sentendolo dove non c’era più.
L’ultimo momento cosciente, in cui potremo dire “io”, sarà quello in cui muoriamo. Il resto è un grande punto interrogativo.
Anche le cose certe hanno un dubbio, è certo che si muore ma non si sa quando.
Per dormire ci sarà l’eternità.
Morte: è la fine della vita, appartiene a tutti noi, eppure ci spaventa ogni giorno.
Si dicono cose carine della gente ai loro funerali, questa é un’eventualità che mi rende molto triste, perché capisco che perderò i miei tra pochi giorni.
Qualsiasi cosa sua le provocava il pianto: il pigiama sotto il guanciale, le pantofole che le erano sempre sembrate da infermo, il ricordo della sua immagine che si spogliava in fondo allo specchio mentre lei si pettinava per coricarsi, l’odore della sua pelle che avrebbe persistito sulla sua a lungo dopo la morte. Si fermava a metà di qualsiasi cosa stesse facendo e si dava un colpo con la mano sulla fronte, perché all’improvviso ricordava qualcosa che aveva dimenticato di dirgli. Le venivano in mente di continuo le tante domande quotidiane a cui solo lui avrebbe potuto rispondere. Una volta lui le aveva detto una cosa che lei non riusciva a concepire: gli amputati sentono dolori, crampi, solletico, alla gamba che non hanno più. Così si sentiva lei senza di lui, sentendolo dove non c’era più.
L’ultimo momento cosciente, in cui potremo dire “io”, sarà quello in cui muoriamo. Il resto è un grande punto interrogativo.
Anche le cose certe hanno un dubbio, è certo che si muore ma non si sa quando.
Per dormire ci sarà l’eternità.
Morte: è la fine della vita, appartiene a tutti noi, eppure ci spaventa ogni giorno.
Si dicono cose carine della gente ai loro funerali, questa é un’eventualità che mi rende molto triste, perché capisco che perderò i miei tra pochi giorni.
Qualsiasi cosa sua le provocava il pianto: il pigiama sotto il guanciale, le pantofole che le erano sempre sembrate da infermo, il ricordo della sua immagine che si spogliava in fondo allo specchio mentre lei si pettinava per coricarsi, l’odore della sua pelle che avrebbe persistito sulla sua a lungo dopo la morte. Si fermava a metà di qualsiasi cosa stesse facendo e si dava un colpo con la mano sulla fronte, perché all’improvviso ricordava qualcosa che aveva dimenticato di dirgli. Le venivano in mente di continuo le tante domande quotidiane a cui solo lui avrebbe potuto rispondere. Una volta lui le aveva detto una cosa che lei non riusciva a concepire: gli amputati sentono dolori, crampi, solletico, alla gamba che non hanno più. Così si sentiva lei senza di lui, sentendolo dove non c’era più.
L’ultimo momento cosciente, in cui potremo dire “io”, sarà quello in cui muoriamo. Il resto è un grande punto interrogativo.
Anche le cose certe hanno un dubbio, è certo che si muore ma non si sa quando.
Per dormire ci sarà l’eternità.