Mario Monicelli – Morte
Solo gli stronzi muoiono.
Solo gli stronzi muoiono.
La pallottola che mi ucciderà non è ancora stata forgiata.
C’è un gioco sottile nel risveglio. Una fase in cui la morte ti corteggia, lusingandoti, per protrarre il sonno e convincerti a non svegliarti mai più. La morte ha la prima mano. Ti presenta caleidoscopicamente ciò che ti attende non appena avrai aperto gli occhi. Di che sudare freddo in un letto caldo. Poi, ti fa una controproposta: ti invita a tenere gli occhi chiusi, come se tu fossi il testimone di un imminente delitto mafioso. Quindi, gioca la carta del torpore: un asso pigliatutto che si porta via i tuoi progetti per il passato, ramazza l’angoscia di un presente onnipresente come Dio, ti assicura che nel futuro, per tua fortuna, non ci sarai.
La morte precoce di una madre è la madre di ogni abbandono… non ti corazza da quelli che arriveranno in seguito… ma ti insegna a dare la giusta importanza all’amore… a non scappare quando lo incontri… e a batterti fino allo stremo per mantenerlo in vita.
Spesso il suicidio è soltanto la conseguenza di un grande attaccamento a una vita vissuta troppo intensamente e senza compromessi.
Nella morte c’è un abbraccio.
Ho lottato invano una intera vita. Non esiste rimedio alla morte. Tutto ciò che nasce è destinato a finire.