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Marlo Morgan – Libri

Ma ciò che differenzia maggiormente gli esseri umani odierni da quelli di un tempo è la paura. La Vera Gente non conosce la paura, mentre i Mutanti minacciano i propri figli, hanno bisogno di leggi coercitive e di prigioni. La sicurezza di un paese si basa sulla potenza delle armi con cui può minacciare le nazioni vicine. Secondo la tribù, la paura è un’emozione che appartiene al regno animale, dove è molto importante per la sopravvivenza. Ma se gli uomini conoscessero il Tutto divino e capissero che l’Universo non è qualcosa di pericoloso, ma un piano in eterno divenire, dimenticherebbero la paura. Più cose si possiedono, più motivi si hanno per avere paura, e si finisce col vivere solo per le cose. (da “E venne chiamata due cuori”)

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    “Come! Non è il signor d’Artagnan?” Esclamò il commissario.”Nemmeno per sogno!” Rispose Bonacieux”come si chiama questo signore?””Non posso dirvelo. Non lo conosco””Come! Non lo conoscete?””No””non l’avete mai visto?””Si che l’ho visto, ma non so come si chiami”.”Il vostro nome?” Chiese il commissario ad Athos.”Athos” rispose il moschettiere.”Ma non è il nome di un uomo questo, è il nome di una montagna!” Esclamò il povero funzionario che cominciava a perder la testa.”È il mio nome” disse tranquillamente Athos.”Voi siete il signor d’Artagnan”.”Io?””Si, voi””non è esatto. Hanno detto a me: Voi siete il signor d’Artagnan. Io ho risposto:” Credete? “. Le guardie hanno strillato che ne erano certe e io non ho voluto contrariarle. D’altronde avrei potuto ingannarmi”.

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    C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cosa che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Se vuoi avere di più dalla vita devi liberarti della tua inclinazione alla sicurezza monotona e adottare uno stile più movimentato che al principio ti sembrerà folle, ma non appena ti ci sarai abituato, ne assaporerai il pieno significato e l’incredibile bellezza…Non fissarti in un posto, muoviti, sii nomade, conquistati ogni giorno un nuovo orizzonte. Ti sbagli se credi che la gioia derivi soltanto o principalmente dalle relazioni umane. Il signore l’ha disposta intorno a noi e in tutto ciò che possiamo sperimentare. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale.La mia opinione è che non hai bisogno né di me né di nessun altro per portare questa gioia nella tua vita. È semplicemente lì che ti aspetta, che aspetta di essere afferrata, e tutto quello che devi fare e tendere la mano per prenderla…Vedrai cose, conoscerai gente e ti insegneranno molto. Dovrai farlo in regime di economia, niente motel, preparati il mangiare da solo e, come regola generale, spendi il meno possibile, perché così ti ritroverai ad apprezzare immensamente ogni cosa.Non esitare o indugiare in scuse. Prendi e vai. Sarai felice di averlo fatto.

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    Lascia che te lo dica oggi quanto ti voglio bene, quanto tu sei stato sempre per me, come hai arricchito la mia vita. […] Tu non puoi misurare ciò che significhi. Significa la sorgente in un deserto, l’albero fiorito in un terreno selvaggio. A te solo debbo che il mio cuore non sia inaridito, che sia rimasto in me un punto accessibile alla grazia. “

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    Mentre osservavo le onde che andavano e venivano, vedevo anche tutti i miei difetti, uno dopo l’altro, come tante spine che facevano a gara nel ferirmi il cuore.Tutta la mia presunzione, l’arroganza, ma anche quella parte di umanità e poesia che mi hanno spesso salvato, sarebbero state cancellate per sempre dall’alta marea.Camminavo pensando a tutte queste cose e mi sembrava che il mare continuasse a chiamarmi a gran voce. Pareva dirmi: “Vieni, che aspetti, hai paura, non hai coraggio di gettarti fra le mie onde?”.Avevo nel cuore un gran pianto e una pena infinita per tutto quello che avrei lasciato, per le persone care, per mio padre e mia madre, per la compagna della mia vita, per mia sorella, per tutti coloro che mi volevano bene.(Da “Alle porte della vita”)