Marta Tonin – Abbandonare
A volte pensi di dover gettare “qualcosa” solo perché la guardi da un’angolazione sbagliata, in fretta, con poca luce.
A volte pensi di dover gettare “qualcosa” solo perché la guardi da un’angolazione sbagliata, in fretta, con poca luce.
Quando abbandoni qualcuno, e lo escludi dalla tua vita, abbandoni te stesso.
“Resta con me, Bella!”, le gridai. “Mi senti? Resta qui! Non voglio che mi lasci. Fai battere il tuo cuore!”
Eravamo come due anime che camminavano nel buio, eravamo come due ombre che non trovavano una via d’uscita, eravamo come due gocce d’acqua che si riflettevano in essi, ora siam rimasti come un pugno di cenere che pian pian vola via.
L’ultimo raggio di sole tramontae un silenzioso egemonico dolore raccontaLa storia di un cuore triste, stanco e affrantoLacerato dai giorni e dal piantoMentre la mente colma di pensieriDistratta mostra i frequenti dispiaceriChe al sorgere dell’alba inevitabilmente confondonoe al sopraggiungere della notte inesorabilmente devastanoIn quel letto ormai stranieroIn compagnia ancora del tuo folle desiderioMeschina la notte risvegliai sogni e le speranze che il tempo deragliaMa l’attimo in cui una ferita a guarire si apprestaUn’amara lacrima sul viso scende desta.
Un giorno ti mancherò, ti mancherà la mia stranezza. Penserai che in fondo a quell’abisso hai lasciato parte del tuo cuore.
“Per chiudere il cuore bisogna necessariamente pugnalarne altri”. Povera donna che sei, devi così ferire…