Massimiliano Cassone – Silenzio
Ed io rispetterò il tuo silenzio come fosse la confidenza più intima.
Ed io rispetterò il tuo silenzio come fosse la confidenza più intima.
Il valore di una persona non si misura dalle sue parole, né dalle sue ricchezze, il valore lo si percepisce soprattutto dal suo silenzio!
Abbandoniamo i nostri sensi inebriati del vino del silenzio. La sua bontà schiavizza, la sua generosità inganna. E non ci basta mai non per masochismo, bensì perché alimenta il desiderio d’essere.
Quando finalmente capirai chi sono, non potrai che rassegnarti al silenzio.
Nel caotico vivere contemporaneo, abbiamo dimenticato l’importanza del silenzio.
Si dovrebbe istituire la giornata del silenzio. Il silenzio quello vero. Per un santo giorno tutti zitti. Nessun “ciao”, “buongiorno” o “buonasera”. Nessuna parola di cortesia, nessun insulto, nessuna telefonata per strada, o tra le corsie di un supermercato, nessuno spreco di fiato. Cosi se proprio ci teniamo a dimostrare qualcosa, siamo costretti ad agire, a prendere carta e penna e scrivere, a salire in auto e presentarci di persona, a suonare un campanello con un sorriso, con il broncio, o quel che ci pare. Non ci sarà il bisogno di parlare. Per un solo giorno, forse, non daremmo per scontato il valore delle parole.
L’urlo più inascoltato è quello di chi rimane in silenzio.
Il valore di una persona non si misura dalle sue parole, né dalle sue ricchezze, il valore lo si percepisce soprattutto dal suo silenzio!
Abbandoniamo i nostri sensi inebriati del vino del silenzio. La sua bontà schiavizza, la sua generosità inganna. E non ci basta mai non per masochismo, bensì perché alimenta il desiderio d’essere.
Quando finalmente capirai chi sono, non potrai che rassegnarti al silenzio.
Nel caotico vivere contemporaneo, abbiamo dimenticato l’importanza del silenzio.
Si dovrebbe istituire la giornata del silenzio. Il silenzio quello vero. Per un santo giorno tutti zitti. Nessun “ciao”, “buongiorno” o “buonasera”. Nessuna parola di cortesia, nessun insulto, nessuna telefonata per strada, o tra le corsie di un supermercato, nessuno spreco di fiato. Cosi se proprio ci teniamo a dimostrare qualcosa, siamo costretti ad agire, a prendere carta e penna e scrivere, a salire in auto e presentarci di persona, a suonare un campanello con un sorriso, con il broncio, o quel che ci pare. Non ci sarà il bisogno di parlare. Per un solo giorno, forse, non daremmo per scontato il valore delle parole.
L’urlo più inascoltato è quello di chi rimane in silenzio.
Il valore di una persona non si misura dalle sue parole, né dalle sue ricchezze, il valore lo si percepisce soprattutto dal suo silenzio!
Abbandoniamo i nostri sensi inebriati del vino del silenzio. La sua bontà schiavizza, la sua generosità inganna. E non ci basta mai non per masochismo, bensì perché alimenta il desiderio d’essere.
Quando finalmente capirai chi sono, non potrai che rassegnarti al silenzio.
Nel caotico vivere contemporaneo, abbiamo dimenticato l’importanza del silenzio.
Si dovrebbe istituire la giornata del silenzio. Il silenzio quello vero. Per un santo giorno tutti zitti. Nessun “ciao”, “buongiorno” o “buonasera”. Nessuna parola di cortesia, nessun insulto, nessuna telefonata per strada, o tra le corsie di un supermercato, nessuno spreco di fiato. Cosi se proprio ci teniamo a dimostrare qualcosa, siamo costretti ad agire, a prendere carta e penna e scrivere, a salire in auto e presentarci di persona, a suonare un campanello con un sorriso, con il broncio, o quel che ci pare. Non ci sarà il bisogno di parlare. Per un solo giorno, forse, non daremmo per scontato il valore delle parole.
L’urlo più inascoltato è quello di chi rimane in silenzio.