Massimo Bisotti – Libri
Ma io ti voglio reale, ti voglio vivo, ti voglio respiro. Ti voglio germoglio del domani e non chimera dispersa fra i passi dei deserti dell’anima.
Ma io ti voglio reale, ti voglio vivo, ti voglio respiro. Ti voglio germoglio del domani e non chimera dispersa fra i passi dei deserti dell’anima.
Ciò che a Kitty già appariva così chiaramente nello specchio della faccia di Anna, essa lo vide anche in lui. Dove erano più i suoi modi sempre calmi e decisi e l’espressione spensieratamente calma del viso? No, ogni volta che si rivolgeva a lei, piegava un po’ la testa come se desiderasse caderle ai piedi, e nel suo sguardo c’era solamente un’espressione di ubbidienza pura.
Poi c’erano anche le ragazze vere. Quelle che si facevano massacrare dai padri, ma se capivano di amarti ti davano tutto, soprattutto l’anima. Erano le più vergini. Ma i maschi le chiamavano puttane.
Credendo a tutta questa storia del colpo di fulmine, conservavo la forma della verginità.Una verginità nei gesti, nei sentimenti, nelle parole.Conservavo gelosamente uno scrigno pieno di parole mai pronunciate, gesti mai compiuti, sguardi e sentimenti mai vissuti, mondi mai visitati.Alla donna della mia vita, il giorno che l’avrei incontrata, avrei donato un campo di neve immacolato, intatto, mai calpestato prima, senza nemmeno il segno di una piccola impronta.E sarebbe stato tutto suo, solamente per lei.E io, quel campo innevato, lo proteggevo.
Se penso a dove si può arrivare insieme per amore il cielo è un limite.
Come abbiamo potuto non sapere, per così tanto tempo, nulla di ciò che era, e tuttavia sederci alla tavola di ogni cosa e persona incontrata sul cammino? Cuori piccoli – li nutriamo di grandi illusioni, e al termine del processo camminiamo come discepoli di Emmaus, ciechi, al fianco di amici e amori che non riconosciamo – fidandoci di un Dio che non sa più di se stesso. Per questo conosciamo l’avvio delle cose e poi ne riceviamo la fine, mancando sempre il loro cuore. Siamo aurora ma epilogo – perenne scoperta tardiva.
Sono colpevole solo di una cosa, di non essere stato felice.