Mauro Botarelli – Filosofia
In God we trust… who is your God? My God is life! I am human.Crediamo in Dio… chi è Dio? Il mio Dio è la vita! Sono un umano.
In God we trust… who is your God? My God is life! I am human.Crediamo in Dio… chi è Dio? Il mio Dio è la vita! Sono un umano.
L’alunno che resta muto non ha studiato.
Pensa che il latte versato non è mai buttato ma il peccato è solo piangerlo, pensa che il problema a volte non è che gli altri sono migliori ma forse è colpa tua che non sai vivere, pensa che se non trovi nessuno nei giorni bui forse devi cambiare lampadina, pensa che se ami con tutto te stesso forse non ti rimane nulla per altre cose, pensa che la vita è una, non l’hai chiesta e devi pagare il conto.
Persino in un credo spirituale quello che potrebbe apparire morale, è politica. La vecchia storia del Dio che scaglia malattie per punire la perversione non è quello che sembra, nel senso che è sempre il motivo a spiegare tutto. Apparentemente si tratta di morale, ma la morale è una maschera per nascondere qualcosa che pone il divino uguale all’uomo: la necessità. Le vittime di solito, tranne alcuni casi, hanno qualcosa di cui Dio ha bisogno: lo spirito. Con lo spirito costruisce il Mondo di stelle e pianeti, la luce azzurra viene introdotta nel mondo per dargli quello di cui necessita, il sole, l’acqua, le piante, l’aria, la vita… e a Dio e alle sue schiere la loro autorità e domini, e il potere per conquistare sempre più popoli e terre. Il Figlio in questo ha una parte importante. Prendere tutta l’innocenza di cui il Padre, il serpente, ha bisogno per costruire il mondo, liberarsene per diventare i signori incontrastati e immortali. Si ma… di quale regno? Di quali stelle? L’avidità e la brama di luce raddoppiata consuma e brucia la materia lentamente, e senza materia non potrà esserci più spirito.
Solo se fossi pazzo potrei rinunciare a te, ma poiché non lo sono starò sempre con te, perché sei come l’aria, senza non posso vivere.
La libertà è un dono che ricevono tutti ma che scartano in pochi.
Prima giudicano… e poi commettono gli stessi errori delle persone da loro giudicate.