Max Frisch – Scienza e tecnologia
La tecnologia… l’abilità di organizzare il mondo in modo tale che non siamo costretti a farne l’esperienza.
La tecnologia… l’abilità di organizzare il mondo in modo tale che non siamo costretti a farne l’esperienza.
Un grande schermo rende un brutto film due volte più brutto.
Non sono contrario al progresso della scienza in quanto tale, al contrario, guardo con ammirazione allo spirito scientifico dell’Occidente e se questa ammirazione ha delle riserve è perché lo scienziato dell’Occidente non ha alcun riguardo per le creature più umili di Dio: io aborrisco la vivisezione con tutta l’anima. Detesto l’imperdonabile massacro nel nome della scienza e della cosidetta umanità e considero tutte le scoperte scientifiche che si macchiano di sangue prive di valore. E credo con chiarezza che spunterà un giorno in cui lo scienzato onesto dell’Occidente porrà dei limiti ai metodi attuali di perseguimento della conoscenza. Verranno approntate misure che terranno conto non solamente della famiglia umana, ma di ogni creatura vivente.
Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Perla semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall’autorità scientifica appoggiata dal cardinal Bellarmino. È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L’immagine dello scienziato chiuso inlaboratorio che fala grande scoperta è un po’ comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l’università, l’industria sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l’esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi.
Destino disastroso, se si vuole la bellezza di qualcuno solo per vestirsene e trasformarsi in quello che non si potrà mai essere, pretendendo che la maschera di buona fede e salvezza possa riparare dalle conseguenze. E Dio che pretende di compiere ogni male e poi rimediare ad esso, bramando sempre più spirito e luce per il figlio unigenito e la creazione, sentendosi superiore alle leggi fisiche, ha perduto tutto nel modo peggiore nell’unica cosa che non sarà in grado di fare: smettere di volere quel troppo per lui che lo porterà alla morte, che sta assorbendo e ne è ormai assuefatto, distrutto nell’intimo del cuore di ogni cosmo e universo. Non è la matematica il suo nemico e ostacolo per i suoi disegni. Nemmeno se diventerà più bravo di Einstein potrà inseguire i suoi progetti. Persino aggirare una legge fisica resta sempre dentro gli schemi di altre leggi. Quello che cerca è rendere il male appropriato e salvifico perché lo ha scoperto con terrore in colui che più amava: suo Figlio. Allora cerca di cucirgli addosso un’immagine che non gli appartiene, la mia, e a me addossare il suo male. È davvero convinto che cambiare nome cambia l’essenza profonda della vita. Se Dio è diventato il distruttore della vita, e suo figlio il Messia è ormai irrimediabilmente andato patocco (e cerca di vendicarsi su di me perché crede, con ira, omicidi, menzogne, arraffamenti, desiderio di quello che non gli appartiene per darlo ai suoi figli, che sia mia la colpa), da nessuna parte potrà trovare sostituti o salvezza da un male che ha intrapreso lui e che lo porterà solo all’estremo capolinea. Una verità che brucia, ma sempre verità, e non l’ho inventata io. Costruirsi un paradiso con l’essere di qualcuno perché si invidiava, non può che portare all’inferno, qualunque astuzia si usi per evitarlo.
Anni ed anni per ultimare la messa a punto della “macchina del tempo” e non riesco a prendere la patente.Proverò a mutarlo in “ciclomotore del tempo”.
La scienza può aiutare a cambiare un essere umano ma non può cambiare i sentimenti affettivi.