Metastasio (Pietro Trapassi) – Tristezza
Ancor non premi il soglio,E già nel tuo sembianteSollecito l’orgoglioComincia a comparir.Così tu mi rammenti,Che i fortunati eventiSon più d’ogni sventuraDiffìcili a soffrir.
Ancor non premi il soglio,E già nel tuo sembianteSollecito l’orgoglioComincia a comparir.Così tu mi rammenti,Che i fortunati eventiSon più d’ogni sventuraDiffìcili a soffrir.
Che tristezza, se fossimo soli nell’immensità dell’universo.
Vedere il dolore altrui non significa riuscirlo a capirlo, ma solo riuscire a comprenderlo.
Ti sei accorto che tra Me e Te c’è sempre una “e” in mezzo!
Il peso specifico del “vuoto” non è classificabile.
Che tristezza. È triste, per davvero, che campiamo tutti quanti come idioti, e alla fine moriamo.
Non si può comprendere ciò che non si vive direttamente. In questo senso, chi non ha ancora vissuto un dolore dovuto alla perdita di una persona cara e importante, può solo teorizzare, immaginare. Capisci che non comprende quando inizia a pretendere reazioni e comportamenti impossibili a chi sta attraversando un grande dolore e, nel peggiore dei casi, quando arriva a prendere in giro la sua sofferenza, il suo aver bisogno di tempo, di stare solo, di fare ciò che gli sembra giusto in quel momento così difficile.