Michela Strega – Tempi Moderni
Certa gente su facebook si è montata talmente la testa che è impazzita.
Certa gente su facebook si è montata talmente la testa che è impazzita.
Poi ci sono quelle persone che le leggi e resti estasiato da ciò che scrivono, allora cominci ad immaginarti chi ci possa essere dietro quel monitor, a chi appartiene quella meravigliosa mente, ma quando dopo un “ciao” cominci a dialogare, ti accorgi che di tutto ciò che scrive nulla gli appartiene. Parole, emozioni rubate per sentirsi importanti e capisci che le parole, se non hanno anche l’anima di chi l’ha scritte, non hanno volto.
Ho l’anima antica. Non amo il cellulare, i messaggi. Ma guardare gli occhi, respirarne l’anima di ogni singola parole. Adoro il muovere lento delle mani e il profumo della carta intrisa di inchiostro. Le case in cui si impasta ancora il pane così come a farci l’amore. Amo i cavalli e quel modo tutto loro di muoversi, come sempre in attesa di un appuntamento; e quell’idea di libertà che ti donano sempre, anche dietro un misero recinto. Amo i fiori e le parole dolci, le canzoni e le dediche. Amo chi mi fa arrossire, ma il complimento deve esser garbato. E non dimentico. Ricordo a lungo. Ricordo per sempre.
Questo silenzio così pieno di parole che nessuno mai ascolterà.
La tecnologia è semplicemente un mezzo per scappare da una vita di merda.
Non guardai per un’ultima volta i suoi occhi perché sapevo che, se l’avessi fatto non sarei più andata via.
L’automobile è diventata un articolo di vestiario senza il quale ci sentiamo nudi, incerti e incompleti.