Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Aveva lo sguardo unto d’afflizione, le tenebre dietro le palpebre, l’ira sotto le unghie. Solo la dignità gli dava una parvenza d’umanità, unico contrappeso ai morsi della vita.
Aveva lo sguardo unto d’afflizione, le tenebre dietro le palpebre, l’ira sotto le unghie. Solo la dignità gli dava una parvenza d’umanità, unico contrappeso ai morsi della vita.
Se in ciò che fai ci metti il cuore, il segno che lasci sarà indelebile.
Di giorno, quando sono sveglio, i miei occhi vedono; di notte, barricati nelle palpebre, pensano.
La sensibilità non ha pietà. Cinica e spietata, sfonda la porta dell’orgoglio e ti sbatte in faccia un’emozione.
Ogni sguardo nasconde più di quanto riveli.
C’è un mondo di intenti dietro gli occhi trasparenti che chiudi un po’.
-Guardare negli occhi di un cane e pensare: “gli manca solo il dono della parola.”-Guardare negli occhi di certa gente e pensare: “Oh, hai persino il dono della parola!”
Se in ciò che fai ci metti il cuore, il segno che lasci sarà indelebile.
Di giorno, quando sono sveglio, i miei occhi vedono; di notte, barricati nelle palpebre, pensano.
La sensibilità non ha pietà. Cinica e spietata, sfonda la porta dell’orgoglio e ti sbatte in faccia un’emozione.
Ogni sguardo nasconde più di quanto riveli.
C’è un mondo di intenti dietro gli occhi trasparenti che chiudi un po’.
-Guardare negli occhi di un cane e pensare: “gli manca solo il dono della parola.”-Guardare negli occhi di certa gente e pensare: “Oh, hai persino il dono della parola!”
Se in ciò che fai ci metti il cuore, il segno che lasci sarà indelebile.
Di giorno, quando sono sveglio, i miei occhi vedono; di notte, barricati nelle palpebre, pensano.
La sensibilità non ha pietà. Cinica e spietata, sfonda la porta dell’orgoglio e ti sbatte in faccia un’emozione.
Ogni sguardo nasconde più di quanto riveli.
C’è un mondo di intenti dietro gli occhi trasparenti che chiudi un po’.
-Guardare negli occhi di un cane e pensare: “gli manca solo il dono della parola.”-Guardare negli occhi di certa gente e pensare: “Oh, hai persino il dono della parola!”