Michele Gentile – Destino
Fin troppo su di un cielo d’ardesia ho esercitato le mie pene, nessun astro cadente a tacere gli errori, dall’orizzonte spento, oltre gli oceani giungo ai confini della sorte.
Fin troppo su di un cielo d’ardesia ho esercitato le mie pene, nessun astro cadente a tacere gli errori, dall’orizzonte spento, oltre gli oceani giungo ai confini della sorte.
La vita ti trascina esattamente dove vuole. E in quel punto, come se avessi un appuntamento con la consapevolezza, tutto si fa chiaro.
Giungerà persino il tempo della vita, un giardino di sorrisi e strade sconosciute dove perdersi, dove prendersi di sorpresa. Sarà la pioggia stessa a mostrarmi la via subito dopo il temporale.
Il prodotto della società è la più vasta e affabile corrente di pensiero di bassa profondità capace di trascinare coloro a cui piace ammollarsi ritenendo di non saper nuotare.
Lascia al destino le scelte, per te tieni l’ebbrezza di viverle.
Le emozioni più intense le incontri sempre lungo il tragitto scelto per evitarle.
La “chiave di volta” della vita sta nell’accettazione degli eventi.Si può percorrere questa via in due modi distinti: la prima “lineare”, che reputo nichilista, che può essere tradotta con la frase:”Pazientiamo che domani sarà una giornata migliore!”.La seconda, “ciclica” che credo sia molto più realista della prima e traducibile con la frase:”Pazientiamo perché sarà sempre così!”A voi la scelta se vivere di speranze, aggrappandosi ad agenti esterni ed effimeri; oppure vivere con la propria forza affrontando da soli il proprio percorso.