Michele Gentile – Stati d’Animo
Altro non sono che una realtà taciuta, abbandonato persino dai rimorsi abito la stanchezza di troppi mari.
Altro non sono che una realtà taciuta, abbandonato persino dai rimorsi abito la stanchezza di troppi mari.
Io sono una che resta, ma solo col corpo, dando quella sciocca illusione di stabilità, ma la testa chissà dove vola, oltre le prigioni del dovere e del giusto. Sono un click alle tempie, l’azzardo di una roulette russa che misura il confine sottile e letale tra coraggio ed incoscienza ed io sono quell’unico proiettile nella rivoltella. La mia testa gira veloce come il tamburo che ruota, cranio contro cranio e premo il grilletto, se esplodo io, esplodi anche tu.Camera vuota o colpo in canna?
Questo è il mio problema, ho un così grande caos in testa che ogni volta che cerco di riordinarlo crolla qualcos’altro.
Tutto si supera, nulla si dimentica.
Chi non ha paura è privo di fantasia.
L’errore è: attribuire all’altro il merito della propria felicità, e la colpa della propria possibile infelicità.
L’addio è un’enfasi, un’insensata festa dell’infelicità.