Mihal Eminescu – Desiderio
Se fossi notte, sarei luce mite, lene, t’avvolgerei con un sospiro.
Se fossi notte, sarei luce mite, lene, t’avvolgerei con un sospiro.
Niente è più visibile di ciò che è nascosto, se attiva e stuzzica l’immaginazione.
Inerme, ti attendo. Impudica, ti voglio. La mia mente finge resistenza. La mia carne oscenamente mi tradisce.
Non ho esperienza di sentimenti. Non ne ho mai provati per cui ho sempre cercato di sostituirli con delle passioni.
Ecco dove vorrei essere. Ad un passo tra cielo e terra ed il paradiso tra le braccia.
Rimane quella lucida follia della persona ancor prima del pensiero, perché non si fonde con nulla che sia contrario alla volontà d’esistere, mi conosco e mi ripulisco di ogni refuso di pacata solitudine, per immettermi nella carreggiata più veloce della volontà. Parevano tempi difficili, quelli che si paravano davanti, ma concretamente secernevano solo un motivo di lento restio dei pensieri. Accomuno le difficoltà finite, con il desiderio di scalata dell’impossibile, anzi a dir comune non esiste l’impossibile se non nei nostri pensieri.
L’obbiettivo del povero è la sopravvivenza.