Fabri Fibra – Musica
Ma non lo vedi che siamo solo occasioni, e nella maggior parte pure delusioni.
Ma non lo vedi che siamo solo occasioni, e nella maggior parte pure delusioni.
Quando ascolto la musica sento le mie “cellule del corpo” entrare in una completa equalizzazione con il tempo e lo spazio che mi circonda donandomi quella spinta morale, esistenziale e comportamentale che giustifica il mio andare avanti sempre e comunque.
La musica è la mia vita e il pianoforte è la mia ragione di vita.
Si dice che le canzoni migliori vengano dall’Inferno. Il che, in generale è vero. Il Paradiso, tuttavia, può montare le migliori coreografie.
Crowley stava ascoltando una raccolta di brani migliori dei Queen, anche se questo non è un dato importante, visto che qualsiasi audiocassetta lasciata per più di due settimane nel portaoggetti di un’auto si trasforma in una raccolta dei brani migliori dei Queen.
La musica è un insieme di note che, unendosi, formano uno specchio: è lo specchio dell’anima, uno specchio capace di farci vedere come siamo veramente.
Occhi chiusi, cuffie: Un mondo tutto mio.
Vi sono note musicali che, come fili di seta intrecciati, tessono ricordi sublimi sul pentagramma delle nostre vite.
Una storia dei nostri giorni, un fatto vero. Un crudo spaccato di realtà analizzato lucidamente da noi. L’ascoltatore distratto potrebbe intravedere una mancanza di partecipazione emotiva da parte nostra. Ciò è falso, ma questo all’ascoltatore distratto non importa molto; non a caso il popolare detto popolare recita “Ascoltatore distratto = figlio di puttana”.
Noi suoniamo Metal puro, vedete. Noi non suoniamo stronzate da radio.
Maurizio Ortolani, colonna sonora della mia vita ha traslocato le sue note nell’arida terra, ma la sua melodia è in me. Ricordo che m’insegnò ad entrare nei componimenti, diceva di un brano che ti emoziona “Va ascoltato tre volte”. Tre è un numero ricorrente nella vostra religione e per me la musica è un culto. La prima volta devi prestare attenzione solo alla voce cercando d’esularla dalla musica che ascolterai la seconda volta comportandoti al contrario, la terza volta sentirai solo lo strumento che più t’illumina. Ancora oggi volteggio nella stanza buia sorridendo al flauto di Ian Anderson. È così che diverrà più d’un emozione, sarà un organo in più del tuo corpo… penso con le lacrime agli occhi quale possa essere il motivo che possa accompagnare il mio viaggio… piango perché troppo poca è una morte sola.
Perché l’anima ce l’hai, non si prende a nolo.
La musica è pura energia che entra prepotentemente in contatto con la nostra anima armonizzando le dissonanze che la vita ci fa patire.
La musica non tradisce, la musica è la meta del viaggio. La musica è il viaggio stesso.
La musica non è fatta di note corrette, ma di passione, dedizione, intenzione travolgente.
C’è sempre un sottofondo musicale che ci accompagna nelle giornate… e non è la musica in quanto tale, ma sono tutti quei pensieri che a volte sono così belli da diventare melodia… ecco perché quando questa melodia ci appartiene nulla può turbarci.
È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci dall’irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore incantato nei confronti delle cose.