Carlo Peparello – Musica
La musica è la più potente delle arti perché rapisce almeno una volta anche chi dell’arte non gliene frega nulla.
La musica è la più potente delle arti perché rapisce almeno una volta anche chi dell’arte non gliene frega nulla.
Le canzoni a volte sono presenti più delle persone.
Ci sono alcuni pezzi di canzoni che noterai sempre di più, soltanto perché ti ricorderanno quel qualcuno che non riesci a dimenticare.
È proprio vero non si finisce mai di essere musicisti. Che tu faccia il pane o venda enciclopedie per campare poco importa; una volta avvenuto “l’imprinting” la musica non ti abbandona più. La puoi ignorare, maltrattare, allontanare da te, lei resterà sempre lì, in attesa che tu riprenda in mano il tuo strumento e possiate tornare ad amarvi nuovamente, perché proprio di questo si tratta. Mai parola fu più giusta se non amore.
La musica ci permette di liberare e sfogare l’energia repressa da questo schifo di società.
La musica è la compagna ideale nei momenti tristi, difficili o di gioia. La divina sostanza che crea emozione in ogni situazione.
Ho passato la mia vita con la musica in sottofondo. Una compagna fedele, leale, la puoi amare, odiare ma c’è sempre quando hai bisogno e ti aiuta a comprendere esattamente come ti senti. Non pretende mai di essere capita ma ti chiede solo di abbandonarti tra le sue braccia e sincronizzare le sue note con le pulsazioni del tuo cuore. La musica ha bisogno semplicemente di essere vissuta.
Non importa che musica ascoltiamo, l’importante è che la ascoltiamo.
Ti guarisce, la musica. Ti solleva come un vento forte ma gentile, ti gonfia gli abiti e allarga il cuore, si insinua come aria di mare ad impregnare pelle e pensieri, ti bacia gli occhi come fa il sole, ti solletica il collo come un cucciolo morbido e ti accende l’anima come fiamma di passione. E ti abbraccia, come ti abbraccia la musica solo pochi sanno farlo, solo pochi sanno avvolgerti fino a farti sentire salva da tutto il mondo, fino a farti sentire forte, fino ad infonderti amore puro.
Certe canzoni sono un’offesa alla canzone. Per alcuni sarebbe un buon atto di coscienza non comporre note né parole, se quelle note e quelle parole fanno male a chi le ascolta.
Musica, Melodia “armonica”: Quando la durata (completa) è infinita, presenta simmetria necessariamente. Se la durata (completa) della melodia è finita c’è asimmetria, finendo come le oscillazioni sempre minori e asimmetriche di un pendolo. (L’infinito con accelerazione è artificiale, determinato da una forza estranea/esterna.)
Ero una bambina, quando ho iniziato a scrivere su fogli di calendario senza conoscere le lettere, non capivo nemmeno il senso della musica, non conoscevo le note, ma suonavo. Non a tutte le donne piacciono i gioielli, né avere armadi colmi di scarpe, borse, vestiti, né ricevere fiori o regali, e io sono una di quelle donne che, da bambina a oggi, ho riempito i miei cassetti di quaderni, fogli e biro colorate, nel mio armadio conservo alcuni libri e la mia chitarra; che mi è arrivata come dono in un giorno qualunque, e in certi momenti è la migliore compagnia che io possa desiderare, la suono senza saper suonare, eppure la musica che ne esce mi avvolge in un tenero abbraccio, come quello del silenzio della notte, quando mi sveglio per scrivere.
Le note sono evanescenti, durano poco, possono vivere solo qualche istante come gli spermatozoi e poi diventano inutili per qualunque creazione.
La musica è amore perché come esso fa battere il cuore!
La musica è il mio antidolorifico.
Le canzoni che diffondono messaggi di odio e di morte non sono canzoni; sono armi che uccidono l’amore, la pace, la bellezza di chi le canta e di chi le ascolta.
Non voglio fare rumore con le mie parole, per questo scrivo a chi vorrà trovarmi. Non le scelgo mai a caso le parole, ma le prendo dalla radice per il loro senso.