Naomi Tolentinati – Abitudine
Le convenzioni non vanno sempre a braccetto con tutte le possibilità percorribili, anzi a volte le convenzioni sono il recinto per tenerle a guardia.
Le convenzioni non vanno sempre a braccetto con tutte le possibilità percorribili, anzi a volte le convenzioni sono il recinto per tenerle a guardia.
Nulla è più assurdo dell’abitudine, rende visibile quello che manca e ci impedisce di notare…
L’abitudine a fare ricorso a segni di identificazione esteriori, piuttosto che alla conoscenza effettiva della…
M’abituerò. M’abituerò ad appoggiare la mia mano al muro, certo, la tua spalla era più morbida, ma devo abituarmi all’idea che non è più qui per sorreggermi. M’abituerò a star zitta, ormai nella stanza accanto non c’è più nessuno che mi ascolti. M’abituerò a fare a meno delle tue scuse inutili, dei tuoi ti amo fasulli, dei tuoi “non posso fare a meno di te”. M’abituerò anche a non amarti più, ma non adesso, col tempo forse. M’abituerò a tutto, ma una cosa è certa, non riuscirò mai ad abituarmi all’idea che mi ci devo abituare.
Quando il mescitore è sull’uscio a parlottare la mistura è avvenuta.
Finisce sempre che ci troviamo a essere dispensatori di buoni consigli che camminano su vie erranti.
Ci si abitua al freddo d’Inverno. Al sole d’Estate. Agli ombrelli quando piove, come ai calzini bagnati. Al salato delle lacrime. Alle altalene vuote. Ci si abitua a resistere alla gente coi sorrisi splendenti. A spegnere il gas quando il caffè è pronto. A tirare l’accendino fuori dalla tasca sinistra dei pantaloni.Ci si abitua al buio della notte. Ai colori di un arcobaleno. Al calore di un abbraccio. Al sapore di una Peroni fresca. Al profumo delle rose. Soffri per ogni abitudine perché non puoi rivivere ogni cosa come se fosse la prima volta, ma ci si abitua anche a questa sensazione.