Tommaso Gattai – Nemico
Nessun giornale, telegiornale o ente di propaganda mai potrà dirmi chi è il mio nemico, né tantomeno deciderlo per mio conto.
Nessun giornale, telegiornale o ente di propaganda mai potrà dirmi chi è il mio nemico, né tantomeno deciderlo per mio conto.
Da sempre è stata invidiata la mia forza proprio da coloro che l’hanno nutrita con bassezze ed efferatezze.
Le persone a cui piace sguazzare nel fango sono persone sole, sarà per questo motivo che cercano di trascinare con loro più gente possibile.
La sensibilità: un dono per pochi, che gli egoisti “sfruttano” a loro piacimento.
Vedi pure tu quello che vedo io? Tu guarda la gente che strana, tutta impegnata a copiare, e lo fanno perché la loro vita è vuota e nel loro piccolo cervello viaggia la particella del “c’è nessuno?”.
Quando hanno scopi propri, tutti si ricordano di te. Quando sei in preda di depressione, tristezza e angoscia, tutti spariscono e fanno finta di non esserci.
Guardati le spalle dicono, non ascoltare più del dovuto, non rendere conto a nessuno di ciò che fai o di ciò che dici, sii sempre te stesso nel bene e nel male, cammina sempre a testa alta in qualsiasi sia la situazione, non avere rimpianti alcuni. Ma quando a pugnalarti è una persona in cui credevi, allora qui tutti stanno zitti, nessuno ha niente da dire, il nemico esiste ma non è il nemico di guerra ma il nemico della porta accanto.
Se so che mi state facendo del male, Io non mi faccio giustizia. Faccio finta che non esistiate, è l’unico modo per farvi capire quanto siete falsi e false. Sempre che capiate la vostra falsità, anche se ho dei forti dubbi che possiate arrivarci da soli.
Le persone che ti odiano sono ammiratori nascosti, i quali non sono in grado di capire perché tante persone ti adorano.
I paesi di provincia per definizione sono comunità, ma a volte di comunità hanno ben poco, chi viene da fuori non è ben visto, c’è astio, odio. Fino ad arrivare a coprire le più schifose nefandezze pur di salvaguardare la loro presunta quanto falsa integrità. Dio vi fulmini ad uno ad uno fino, all’ultimo che respira vi venga reso tutto il male, tutto il dolore che avete causato e ancora causate!. dicono che chi ricorda porta rancore, no chi ricorda vuole giustizia, non vendetta. Solo giustizia, quella giustizia che dall’uomo non verrà mai.
E in questo mondo di serpenti, per sopravvivere, devi diventare un incantatore, altrimenti il veleno ti uccide all’istante.
Se voglio veramente augurare il male a qualcuno gli dico “vorrei che stessi come me”.
Le male lingue parlano, le buone danno orgasmi.
Non bisogna mai pensare di avere la vittoria in tasca, mai. È proprio quando si è sicuri di vincere che il nemico ne approfitta per sferrare l’attacco mortale.
Complimenti a quei soggetti che prima sproloquiano del grande amore e poi, nei momenti bui, si dimenticano sistematicamente di “pagare la bolletta”. L’unica luce che vi meritate è quella perpetua dei cimiteri.
Le offese gratuite sono null’altro che volgari “ragli d’asino” che non arrivano in cielo. Sono pacchi regalo che, se rifiutati, ritornano decisamente al mittente. Chi si diletta nell’offendere, mostra la propria ottusità interiore, la tara mentale e la coscienza molto sterile. Gettando sugli altri la propria frustrazione si sentono più realizzati, appagati, arrivati.
Quando un giorno, passeggiando, trovi una persona che, per quanto colta possa sembrare, comincia a irridere la tua figura, in quel momento sicuramente avrai un’arma con te, l’indifferenza; poiché sei sicuro del fatto che tale individuo non è altro che un inutile, ignorante e fatiscente forma di vita.