Nicola Schiavone – Filosofia
Il forte non è colui che in grado di dimostrare la propria forza contro un debole, ma è quel debole in grado di dimostrare la propria debolezza contro il forte.
Il forte non è colui che in grado di dimostrare la propria forza contro un debole, ma è quel debole in grado di dimostrare la propria debolezza contro il forte.
Folle è chi sta tra i matti pur non essendolo…
L’uomo che già considera suo l’universo percepisce il gentile equilibrio tra la precisa esattezza e l’approssimato caos.
L’alunno che resta muto non ha studiato.
Ho provato a capire la stupidità della gente, ma ho capito che ho solo perso troppo tempo per nulla.
L’Etica laica, dopo aver messo sullo sfondo Dio e l’imperscrutabilità delle intezioni umane, formulò con Kant quel principio secondo cui “L’uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo”. È questo un principio che ancora attende di essere attuato, se è vero che oggi le merci e i beni hanno una possibilità di circolazione ben superioe a quella degli uomini, e gli uomini nei vari paesi sono accolti solo se produttori di servizi di beni e di merci…
Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Folle è chi sta tra i matti pur non essendolo…
L’uomo che già considera suo l’universo percepisce il gentile equilibrio tra la precisa esattezza e l’approssimato caos.
L’alunno che resta muto non ha studiato.
Ho provato a capire la stupidità della gente, ma ho capito che ho solo perso troppo tempo per nulla.
L’Etica laica, dopo aver messo sullo sfondo Dio e l’imperscrutabilità delle intezioni umane, formulò con Kant quel principio secondo cui “L’uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo”. È questo un principio che ancora attende di essere attuato, se è vero che oggi le merci e i beni hanno una possibilità di circolazione ben superioe a quella degli uomini, e gli uomini nei vari paesi sono accolti solo se produttori di servizi di beni e di merci…
Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Folle è chi sta tra i matti pur non essendolo…
L’uomo che già considera suo l’universo percepisce il gentile equilibrio tra la precisa esattezza e l’approssimato caos.
L’alunno che resta muto non ha studiato.
Ho provato a capire la stupidità della gente, ma ho capito che ho solo perso troppo tempo per nulla.
L’Etica laica, dopo aver messo sullo sfondo Dio e l’imperscrutabilità delle intezioni umane, formulò con Kant quel principio secondo cui “L’uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo”. È questo un principio che ancora attende di essere attuato, se è vero che oggi le merci e i beni hanno una possibilità di circolazione ben superioe a quella degli uomini, e gli uomini nei vari paesi sono accolti solo se produttori di servizi di beni e di merci…
Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.