Octavio Paz – Società
Non v’è io, siam sempre noi.
Non v’è io, siam sempre noi.
La violenza alla natura è un forte ingrediente della nostra civiltà da cento anni a questa parte.
Salviamo le specie in via di estinzione: il lupo siberiano, la foca monaca, la gente onesta.
La beneficenza è come il sesso: se ne dovrebbe parlare di meno e farne di più.
Siamo la generazione dei futuri disoccupati, quelli che erano destinati ad esserlo fin dalla nascita. Siamo i figli di una generazione che ha caricato sulle nostre spalle un enorme debito. Siamo coloro che vedono ogni giorno svanire sogni e speranze insieme ai fondi destinati all’istruzione. Siamo noi che non possiamo pensare di avere una famiglia perché sappiamo che non avremo mai la stabilità necessaria per averne una. Tanti continueranno a dire che siamo i “giovani d’oggi”, ragazzi che non hanno né ambizioni né valori. Continueranno a dirlo, senza chiedersi mai, perché abbiamo smesso di credere in un paese che non crede più in noi.
Chissà perché sono proprio le culture che si definiscono aperte a formare circoli chiusi.
Siamo bersagli mobili, ma piuttosto grossi. Mentre da una parte l’istinto ci invita alla libertà, dall’altro la paura ci spinge al gregge. Di tutto questo a goderne è la politica, che senza troppi sforzi ci fa credere responsabili del nostro destino, mentre ci porta al pascolo uno in fila all’altro.