Anonimo – Palindromi
Eran i modi di dominare.
Eran i modi di dominare.
È arte libar o no? No! Nè oso lode. Odi?Va a rutti ridda: i cinici, sozzi beoni libanoCon i vivaci, rituali rumor, bagordi animati,videogames… E pare dicano che bever gottilede! Ed or fallar è negato: i dì nuovi conarte preparare, si deve. Ed or, fare a meno diber, è meta d’elite. Oramai, su, finitelacoll’enoteca: era troppo, sotto sotto,sopportare aceto nel locale tini: fu sì amaroetile da temere bidone, ma era frode!E vedi s’è rara! Perpetra, nocivo, un idiotageneral, la frode. È delitto greve! Beh, conacide rape (se mago e’), di vitamina “i”droga, bromuri, lauti ricavi, vino – con abiliNoè bizzosi, cinici addirittura – avido edoloso e non onorabile, trae.
O idolo, se vero, mal onori parolecon aria d’un attore da cinemae capirò la vita tardi.(sì, dio denaro ha bel aroma, se l’età dona mali).Se ti ama Maroni,se autori d’innari ti amano,noi di là sarem atei se ridi, amici mai.Re, nè ti sarò devoto,nè ti dirò lodi e, se mai devo,lo direi con anatema amaroEvasore e libero giri, dai le case,reti – se util o popolo devi agitare – domina.Dicì me’nage, l’Italia era tesa, balene udì:pelato sire dai solo pan e palla.Venale marrano,vai – se d’amore a vita nel lavorodella cara Italia hai miti – sei solo.Di divi denaro o sole godi:girati, là non è la Mecca,fidati d’una remota voce nei veli.Tu odi, allievo? Da lì lo vedi?Da Milano con ali madide voli,là – dove il laido utile viene covato -mera nudità di facce, male non alita.Rigido, geloso, ora ne dividi dolosi esiti.Mia hai la tiara,(“Calle d’oro, valle nativa e Roma desiavo. “)narramela, ne val la penaPolo sia deriso, tale pidue n’è la base,tare ai lati (Lega, nemici d’an, i moderati gai) vedo.Lo popoli tu e sì t’è resa celia:di rigore bile erosa v’è ora, ma a metà – nano – ci eriDolo vediam, e se i dolori di te noto,vedo rasi, teneri amici mai dire sì.Età mera sali, Dio non ama i tiranni – diro’-tua è sinora, ma mai tesi la mano da te lesa.Morale?Bah, ora ne do i disidratati valori:pace – ameni – cade rotta, nuda ira no.Ce lo rapirono l’amore, v’è sol odio.
Si vede Devis.
Issa sassi.
E ma di lato ho tali dame.
I tre poco coperti.
E vidi rossori: dive.
Ai matti darò ora ditta mia.
Riti esatti: deve ditta sei tir.
Parametro certo mimo tre corte ma rap.
E mai, Ada, la dai a me?
Erano usi suonare.
I minimi.
E le mie sei mele?
O vita, ci fingi, se non è significativo.
Si targa gratis.