Paola Abballe – Tristezza
Ricucire le cicatrici dell’anima con il filo della speranza, sta diventando sempre più difficile…
Ricucire le cicatrici dell’anima con il filo della speranza, sta diventando sempre più difficile…
Alla fine mi sono arresa e basta. Una dieci venti trenta cento mille volte ho cercato di dire la mia una dieci venti trenta cento mille volte mi hanno azzittita o semplicemente ignorata. Magari se le dico al vento qualcuno mi ascolterà magari perché qualcuno mi ascolti prima dovrò morire e poi chissà magari direbbero che non mi sono mai sforzata per farmi capire d’ora in poi dirò le cose a me stessa io almeno di tanto in tanto m iascolto.
Toccai le essenze. Respirai le attese. Ascoltai i silenzi. E sebbene mi desse una gran pena volsi lo sguardo. Mutai allora il pianto in canto. Il dolore non si può raccontare.
Un giorno restai a fissare per qualche secondo in più il sole, già da subito mi iniziarono a lacrimare gli occhi, mi bruciavano ed era come se ci fosse andato dentro dell’alcool. Già da subito li coprì, non volevo che gli altri fraintendessero. Due cose hanno fatto rossi quest’occhi, uno non torna mai più tardi delle nove, l’altra porta rossetto e tacchi.
Quando ti senti solo in mezzo a una folla capisci che ti manca qualcosa.
Il mondo ci fa a pezzi a volte. La vita ci mette in ginocchio. Le persone ci deludono. Gli amori finiscono e le lacrime scendono. Gli amici tradiscono. Ma ti rialzerai dieci, cento, mille volte se avrai dentro di te quella maledetta voglia di vita e di sorridere!
La mia incomprensibile felicità malinconica. Idioma che non si può tradurre.