Paolo Libert – Vita
Si vive una vita, si muore in un attimo.
Si vive una vita, si muore in un attimo.
Se si fosse meno impegnati a rincorrere l’impossibile, forse le persone ancora riuscirebbero a restare insieme, a invecchiare insieme e a non deludersi così tanto.
Quando un uomo cerca il modo migliore per vivere la propria vita inizia a scavare nelle viscere dell’animo per cercare dentro di se le “risposte giuste”. Man mano che va sempre più in fondo, però, sente di ottenere l’effetto opposto: si allontana da quello che cerca. Poi arriva il momento in cui decide di volgere lo sguardo in su, tanto per vedere quanto abbia scavato. All’improvviso si accorge di trovarsi dentro ad una fossa scavata pian piano con le proprie mani, mentre la luce è lassù, dove era partito. C’era bisogno di allontanarsi così tanto da lei per potersi rendere conto Di cosa? Del fatto che il modo migliore per vivere la propria vita era proprio lì, in superficie: la semplicità. In fondo non serve tornare indietro.
Uno è attratto dai posti in fondo al mondo perché pensa che lì potrà trovare quello che è in fondo a sé stesso.
Se essere se stessi è una grande dote ed un grande pregio non si capisce come mai molto spesso questo ti porta a restare sulle palle a molti. E noto che moltissime persone preferiscono stare con chi gli dice ciò che vogliono sentirsi dire invece di ciò che dovrebbero davvero dire.
Avrei voluto una vita felice e tranquilla, senza pensieri e preoccupazioni, e chi non la vorrebbe? Ma è impossibile pretendere questo, ed è impossibile aspettare che sia così, non succederà mai, bisogna rassegnarsi al fatto che la vita è così, piena di ostacoli, o li saltiamo o affondiamo, e la decisione è solo nostra.
Nel corso della nostra vita faremo delle scelte, solo col tempo vedremo se sono state giuste, ma al momento di farle non possiamo saperlo bisogna buttarsi e seguire l’istinto… almeno avremo fatto quello che volevamo e non quello che ci era stato imposto… dalla società dai nostri insegnanti, dai nostri genitori, la nostra ragazza, i nostri amici… da noi… perché avevamo paura di fare qualcosa più grande e più difficile di noi ma che in realtà ci piaceva veramente.