Papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani) – Figli e bambini
Dio è papà, più ancora è madre.
Dio è papà, più ancora è madre.
Con le mani sporche di allegria i bambini giocano coi sassi della via ed i vecchi invecchiano davanti alla tivù con la pipa ed uno scommettiamo in più.
Chi ha portato un figlio in grembo sa quanto amore dona, perché quel figlio è carne di sua carne, sangue del suo sangue e un pezzo della sua vita.
Vendicati: vivi abbastanza da essere un problema per i tuoi figli!
L’errore più grande che l’adulto possa compiere nei confronti dei bambini è limitare la loro sfera d’amore al solo essere umano.Abituando i bambini a non dare valore ad ogni forma di vita, a non curarsi della sofferenza e della morte degli altri esseri viventi, in essi non si sviluppa la sfera del sentimento, dell’amore, della condivisione e il loro animo resta incapace di rispetto, insensibile, egoista anche verso le necessità degli altri esseri umani. La realizzazione di un mondo migliore è possibile solo se migliore sarà la coscienza di coloro che lo compongono. Il male si alimenta non dalla violenza dei pochi, ma dalla tiepidezza dei molti.
È difficile lasciare libero il cammnino dei nostri figli.
Basta niente, in questo periodo, per farmelo tornare in mente. Non fa che insinuarsi tra i miei pensieri, anche la notte, schiacciato come un fiore appassito fra le immagini di Hanna ed Emmeline e Riverton: il mio nipotino. Fuori del tempo e fuori posto. In certi momenti è il bimbo di tanti anni fa, con la pelle tenera e gli occhi sgranati, subito dopo l’uomo che è oggi, svuotato dall’amore perduto. Vorrei rivedere il suo volto. Toccarlo. Il suo bel volto, cesellato, come ogni altro volto, dall’abile mano della storia. Decorato dal colore dei suoi avi, da un passato che conosce appena. Un giorno tornerà, su questo non ho dubbi, perché la casa è una calamita capace di risucchiare anche il più sbandato dei figli, ma non so se sarà domani o fra anni.