Paul Mehis – Morte
Le dita scheletriche della Morte non sono lorde del sangue degli individui, ma della loro rassegnazione!
Le dita scheletriche della Morte non sono lorde del sangue degli individui, ma della loro rassegnazione!
L’amore deve saper raggiungere gli estremi limiti della felicità, del dolore e della passione, ti da la forza di vivere e di morire per l’altro.Ma c’è qualcosa di indefinibile, un punto da raggiungere… Lo trovo nel fottuto sguardo di alcune coppie, erroneamente può apparire banalità o addirittura idiozia, c’è nei loro racconti di quotidianità.È come una pace dell’anima, una sensazione di tranquillità e sicurezza, una specie di eterna complicità nel superamento della più silenziosa delle insidie… la noia.Questo, con tè mi è mancato perché è il frutto del tempo vissuto insieme, ma nulla mi potrà far pensare che non l’avremmo potuto raggiungere, visto come abbiamo vissuto il resto.
La coerenza è contraria alla natura, contraria alla vita: le sole persone perfettamente coerenti sono i morti.
L’assoluta impotenza dell’uomo di fronte alla morte lo rende maledettamente consapevole della sua effimera esistenza.
Chi ha paura della morte non vive serenamente… la morte è solo un passaggio… e per chi vive al meglio, con senso civico, morale e un po’ di altruismo, la morte è la fine di un’esperienza bellissima… chi invece non vive sereno, chi disprezza, chi invidia, chi fa del male: beh, muore tutti i giorni…
Nel dolore che proviamo per la Morte di alcune persone, si nasconde tutta la gioia donataci nella loro vita.
La morte è il dottore perfetto: quando lei passa non c’è sofferenza, dolore, malattia o follia che possa resistere! Forse a questo ci riferiamo quando diciamo che il tempo guarisce ogni cosa!