Juan Carlos Onetti – Poesia
Le uniche parole che meritano di esistere sono quelle migliori del silenzio.
Le uniche parole che meritano di esistere sono quelle migliori del silenzio.
La poesia è l’anima tradotta in versi ed impressa su carta.
Non sono io che cerco la poesia, è la poesia che viene a cercare me!
[…] Sono ancora indeciso sul fatto di adibire il presente a libro di viaggio o diario per le poesie.Magari l’uno e l’altro, essendo sempre, la poesia, un viaggio.
Non sono bravo a comporre poesia! Scrivo frasi, aforismi e versi isolati che, quando messi insieme nel giusto ordine, diventano addirittura poesie brevi e semplici.
I poeti, giovani e vecchi, leggono l’anima, non le parole.
Un poeta, che non sa cos’è l’umiltà, rischia di idolatrare così tanto le sue poesie fino al punto di trascurare e sottovalutare quelle altrui, anche senza leggerle.
L’armonica sommatoria dei righi, scolpisce e ingabbia frutti d’Emozioni, seminati dal Libero Pensiero.
Ogni arte ha la sua tecnica. Per scrivere musica occorre innanzi tutto conoscere il pentagramma e la teoria musicale. Per poter dipingere occorre innanzi tutto conoscere il disegno e la prospettiva. E così via per l’architettura, per la scultura, per le arti minori… In ogni manifestazione artistica ricorrono aspetti tecnici fondamentali.Alla stessa maniera, per scrivere qualsiasi cosa in italiano, che sia romanzo, racconto, aforisma o poesia, o anche una semplice lettera, è fondamentale il corretto uso della lingua italiana. Della grammatica, innanzi tutto.Molti ritengono che non sia così; ma ciò accade solo per via di una prospettiva distorta, alla stessa maniera in cui molti preferiscono un’orchestrina di liscio ad una sala da concerto, ritenendo la musica classica un qualcosa di antiquato e tedioso.La colpa di questo decadimento della sensibilità artistica è di tutti noi: di un pubblico non educato al bello, di una critica spesso ruffiana che anziché educarlo lo diseduca, di una scuola sempre più ignorante ed ottusa, di poeti e scrittori inconsapevoli dei propri limiti… Ma anche di chi vede e comprende tutto ciò, e per indolenza o malinteso “rispetto” non apre gli occhi a tutti: indicando, senza paura di critiche o ostracismi, che “il re è nudo”, come seppe fare, col coraggio dell’innocenza, il bambino della famosa favola di Andersen.
La pistola che ho puntato alla tempia si chiama Poesia.
La poesia è momenti.A volte ride, a volte ama, a volte sogna;a volte riflette e piange.
Scrivere di getto è poetare. Addomesticare il mio pensiero alla rima è come vivere al sole senza mai alzare gli occhi.
La bellezza nel leggere una poesia è poter emozionarsi, la bellezza nello scriverla è poter emozionare.
Il gusto per la poesia è un piacere, il saper dove si nasconde; un privilegio.
Per me la poesia è l’arte del reale e del surreale; verità e fantasia l’ispirazione non nasce solo dal cuore, ma anche dal saper “vedere” oltre un semplice “colore”
Me ne frego delle regole della metrica, potrebbero bloccare il fluire dei miei pensieri fuori dalla mente. Forse è proprio per questo che tendo a scrivere molto più in prosa che in versi.
L’utilità della poesia è una carezza all’anima, sensibilizza il cuore, divide emozioni, è un canto divino che tutti possono udire, capire, sentire…