Angela Mori – Poesia
La musica è la poesia che fa rumore.
La musica è la poesia che fa rumore.
La poesia è la voce dell’anima.
Il momento più alto della poesia, è quando non trovi le parole.
La poesia è la musica cantata dal cuore, e a dirigere le note è un maestro chiamato: anima!
Perché amo la poesia? Perché non indossa abiti firmati, non porta la cravatta e non va alle feste borghesi. Seppur, in qualche modo. La si osi travestire, il mondo sappia che non si tratta di poesia, ma di tradimento. La poesia non può essere borghese e non mai un lusso.
Non capita di rado che l’ispirazione sia soltanto la musicalità che, secondo noi, dovrebbe avere un determinato pensiero; è così che arriviamo a imbastire una catena di parole che possano, in qualche modo, dare forma a quell’idea che tanto ci affascina. Una volta esaurito il ritmo, però, mandiamo avanti la storia sforzandoci di trovare altre parole, imponendoci di farci venire in mente nuove idee; è proprio così, invece, che la storia finisce col perdere qualcosa di estremamente importante. Paradossalmente, per poter risultare compiuti, molti racconti e poesie dovrebbero rimanere semplicemente incompleti, privi di un finale forzato.
Occhi vigili sulla realtà e cuore smarrito, viandante nella fantasia, questa è la pura poesia.
Solo i grandi poeti riescono a donare messaggi universali e durevoli. I loro versi sembrano parlare di noi e talvolta mettono in discussione le nostre certezze, ci migliorano e ci fanno crescere.
Fate attenzione! Siamo poeti e non facciamo prigionieri.
C’è chi crede che la poesia in un uomo sia poco virile e io che spero invece diventi virale.
La poesia è la musica dell’anima: la seduttrice dei cuori sensibili, adesca gli amanti con la voluttà dei suoi versi e li adagia in paradisiaci approdi.
La pittura è una poesia dipinta con i colori dell’anima, la poesia è una pittura dipinta con i pennelli dell’anima.
A volte la poesia è come parlare in solitudine.
La differenza tra il filoso e lo scrittore: il primo non diffonde i suoi tratta principali alla collettività, il secondo viceversa vende le sue primizie.
L’arrivedercialla prossima seragoditi il dì.
Quando si legge un buon romanzo ci si affretta entusiasti a voler scoprire la fine. Quando si legge una buona poesia, capita ai più pusillanimi di non arrivare mai all’ultimo verso.
Tra sinonimi e contrari, tutto sembra avere un senso, ma le parole hanno in sé un significato molto diverso dalla loro somiglianza, perciò preferisco la rima senza rime, perché è più importante il valore affettivo e morale da lasciare in eredità ad ogni anima che le legge, piuttosto che scrivere le solite identità di suoni tra parole come cuore e amore; il primo si fermerà, il secondo continuerà in eterno.